Con la mia amica Vale sono stata a festeggiare il capodanno a Firenze.
La sera del 2 Gennaio abbiamo cenato in un localino con una terrazza a vetrata panoramica sul Ponte Vecchio…
Durante la cena abbiamo fatto scorrere le foto di quella giornata: colazione in tarda mattinata davanti a Santa Maria del Fiore, selfie con boccacce, relax e passeggiata per il centro e visita alla mostra di Picasso.
Ed ecco che spunta nella gallery la foto con una citazione trovata proprio alla mostra:
“We we artista, te l’ho fatta notare io!” Vale mi strizza l’occhio sorseggiando dal calice.
Ma poi, puntuale e precisa come un orologio svizzero, mi chiede che significato potesse avere una citazione del genere.. “Bella per carità.. ma non la capisco fino in fondo!”.
E ritorniamo al concetto che ci accompagna dall’inizio: ARTE = VITA.
In questo post invece che dilungarmi in spiegazioni tediose… preferisco consigliare a voi e alla Vale un bel filmetto!
Si intitola Frida. Racconta la storia dell’artista Frida Kahlo, vissuta negli anni ’30 in Messico.
Dalla visione di questo film mi è nato un amore folle per lei che mi spinge ad inseguirla ovunque ci sia una mostra o una sua retrospettiva. Le ultime sono state proprio qua in Italia! Una a Roma alle Scuderie del Quirinale. L’altra a Genova, al Palazzo Ducale.
Sono riuscita ad andare solo a Roma a luglio! Non stavo passando un bel periodo e mi sentivo molto lontana dall’arte. Ma è stato l’incontro spiazzante con Frida a far chiarezza!
Ero davanti al suo primo autoritratto del 1926. Lo dipinse a letto invalida a seguito del suo incidente, dedicandolo al suo primo amore Alejandro.
Il suo sguardo mi ha immediatamente trapassato. Un’emozione indescrivibile.
Non mi resi subito conto della diavoleria che mi aveva fatto Frida. Qualche mese dopo però le cose iniziarono a cambiare imprevedibilmente portandomi a rimettere in discussione tutto!
A inizio dicembre, a conclusione di un arricchente stage di grafica, le ho dedicato un quadro in acrilico..e ho iniziato il mio nuovo percorso scrivendo sulla copertina del mio diario personale:
“Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo, ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sia lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.” F.K
Frida fu una donna molto forte e nello stesso tempo fragile per i disagi fisici che dovette patire a seguito di un tragico incidente accadutole in adolescenza.
I suoi dipinti non sono altro che lo specchio della sua vicenda biografica, ma nella sua arte si fonde lo spirito del mondo contemporaneo, riflettendo le trasformazioni sociali in atto.
La sua arte è un diario personale, in cui emergono come tematiche fondamentali: il rapporto con il suo corpo, la sua quotidianità, le sue ossessioni, la doppiezza della sua natura, la malattia e il dolore fisico. Il suo è un realismo magico che fonde realtà ed immaginazione. Ciò che mi ha sempre colpito di Frida è che consideri l’arte come potente strumento di autoanalisi ed emerge dalla sua visione la sua fierezza, reattività e il suo straordinario gusto per la vita.
“Dipingo me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio.” F.K.
E allora guardate questo film constatando come l’arte di questa donna racconti la sua vita, le sue sofferenze, le sue gioie, le sue domande!
La citazione trovata alla mostra di Picasso a Firenze sarà molto più comprensibile sotto questa nuova luce! 🙂
Frida’s best friend in 20th century!
Stay tuned!
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